Zuppa giapponese di alghe con gamberetti e zenzero

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Oggi vi propongo una zuppa giapponese di alghe con gamberetti e zenzero!
Il Giappone è uno dei miei ricordi più belli. Un Paese ricco di contraddizioni e contaminazioni, multisfaccettato e talmente diverso dal nostro – nella cultura e nei valori – che spesso è difficile da comprendere.
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olio di canapa alimentare

Come usare la canapa in cucina: 4 cibi da avere sempre nella credenza

Ricca di acidi grassi omega 3 e omega 6, nel rapporto perfetto di 3:1 raccomandato dagli studiosi, la canapa – disponibile sotto forma di semi, olio e prodotti derivati – è un prodotto di alta qualità, dalle numerose proprietà organolettiche e soprattutto un toccasana per la nostra salute e il nostro benessere quotidiano.
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2 Idee salutari e alternative da fare con un montalatte

Se anche tu hai uno di quegli apparecchi a casa che montano il latte in un batter d’occhio, ho qualche ispirazione per te! La prima è una gustosissima e salutare vellutata di piselli decorata con schiuma di latte e noce moscata che ti riscalderà nei giorni in cui hai bisogno di un conforto caldo nello stomaco. La seconda ricetta, invece, è la versione golosa del “latte d’oro”, bevanda ayurvedica che si dice sia il massimo per rimanere in salute.
Ad elaborare con me queste due proposte è stata una mia amica appassionata di cappuccini e webmaster del sito montalatte-online.it, con tante recensioni di montalatte. Se non ne possiedi ancora uno, ora sai che ne potresti fare anche altro che il solito cappuccino ?
Alla salute!

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Perché Anthony Bourdain (ci) mancherà tanto

Quando ho letto per la prima volta un libro di Anthony Bourdain era il 2011. Si trattava di Kitchen Confidential e – da allora – non ho più smesso di divorare i suoi scritti. Bourdain è diventato famoso perché ha raccontato ciò che avveniva (e avviene tutt’ora) nelle cucine dei grandi chef stellati e non, includendo – nelle sue carrellate apocalittiche – le sue ottime raccomandazioni. Tra queste il pesce da non prendere il lunedì, perché non è fresco, attenti alle salse, perché nascondono il vero sapori dei cibi (e spesso si tratta di cibi che iniziano a marcire, altrimenti perché li copri con una salsa?), le proposte del giorno da respingere al mittente, perché si tratta di prodotti non freschi, ecc.
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pesto alla genovese

Pesto alla Genovese: Ricetta originale con frullatore

Si fa presto a dire pesto alla genovese!
Eh sì, perché nei ricettari di cucina e nella rete si trovano ormai centinaia di versioni: con le noci, con le mandorle, con un pò di pomodoro, con i fagiolini tritati, con o senza formaggio pecorino. Io, dopo tanti tentativi ed esperimenti di vario tipo, sono arrivata a questa conclusione: gli ingredienti ideali sono basilico, olio, aglio, pinoli, pecorino e parmigiano!

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crostata ebraica ricotta e visciole

Un salto al Forno Pasticceria Boccione al Ghetto di Roma? Anche no!

Se vi siete ritrovati a passeggiare – almeno una volta nella vita – per le suggestive strade del ghetto ebraico della Capitale, sarete sicuramente capitati davanti all’ingresso della storica Pasticceria Boccione, al Portico di Ottavia. Si tratta di un locale molto piccolo, posizionato ad angolo, proprio su Via del Portico d’Ottavia, a due passi dal celebre monumento romano.

La riconoscete per la fila sempre presente davanti al piccolo portone: romani – ma soprattutto turisti – ordinatamente in coda in attesa del loro turno e per l’odore inconfondibile di biscotti appena sfornati, che attirano sempre l’attenzione di passa in questo luogo magico che parla di arte culinaria e storia.
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come riccilare il panettone e il pandoro

Come riciclare il panettone e il pandoro avanzato: idee e ricette

Le festività natalizie sono giunte al termine e insieme alla nostalgia dei giorni dei giorni trascorsi in compagnia di familiari e amici restano – inevitabilmente – anche gli avanzi di panettone e pandoro, immancabili nelle nostre credenze. Molti di noi risolvono il problema mangiando questi dolci natalizi a colazione e fino allo sfinimento, ma se volessimo tentare di riciclarli? Come si possono riutilizzare in cucina gli avanzi di panettone e pandoro? Ecco alcune ricette molto semplici e idee alternative. Leggi di più

come fare la brace per il barbeque

Come fare la brace per il barbeque: 10 regole

Se avete a disposizione un giardinetto, un terrazzino o anche solo un bel balcone areato, avrete sicuramente pensato ad accompagnare un bel bicchiere di vino o birra con dei cibi cotti alla brace fatta come si deve! Che cosa c’è di meglio – specie durante un weekend di sole – che fare un bel barbecue o accendere il camino, per preparare una bella brace dove potersi sbizzarrire a grigliare carne, pesce o verdure, in compagnia di amici e familiari? Leggi di più

i primi d'italia festival

I Primi d’Italia: recensione del festival di Foligno

Quanti formati di pasta conoscete? E quante varietà di riso vi vengono in mente? E la polenta, con quali farine di mais di prepara? Per conoscere il variegato patrimonio gastronomico dei primi piatti bisogna andare ai Primi d’Italia e scoprire il suo ricco e variegato programma. Si tratta del vero Festival dei Primi d’Italia, una rassegna che si tiene ogni anno, a fine settembre, nel cuore storico di Foligno. Quest’anno il Festival verrà inaugurato giovedì 28 settembre 2017 e si concluderà domenica 1 ottbre 2017.
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Quali sono le origini della pizza?

Quali sono le origini della pizza? Come è nata la pizza napoletana?
Iniziamo con un inciso fondamentale e ricordiamo che la pizza è diventata dal 4 febbraio 2010 Specialità tradizionale garantita dall’Unione Europea.
La pizza ha una storia davvero lunga e, secondo i ritrovamenti di testi antichi, le prime attestazioni della parola “pizza” risalgano al 997 nei pressi di Gaeta, pertanto – viste le diverse città e le vicende che la vedono protagonista – la storia di questo squisito piatto a base di farina, acqua e lievito è molto lunga e complessa.
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tagliatelle al ragù

Quale pasta usare con il ragù bolognese?

Quale pasta usare con il ragù alla bolognese? Si fa presto a dire pasta al ragù, ma in quanti ne conoscono la storia, la tradizione e l’evoluzione di questo prelibato piatto nel corso del tempo? La pasta con il ragù alla bolognese è un vero e proprio mistero gastronomico…ad esempio, perché all’estero sono diffusissimi – praticamente in qualsiasi bettola o ristorante chic oltreconfine – gli spaghetti alla bolognese, mentre a Bologna e dintorni questo accostamento non è mai esistito? Secondo la tradizione, infatti, non è lo spaghetto, bensì la tagliatella a sposarsi divinamente con il ragu!
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esselunga a roma

Cosa comprare all’Esselunga

Cosa comprare da Esselunga? Sarà stata sicuramente questa la prima domanda dei consumatori romani quando – circa tre settimane fa – ha aperto nella Capitale il primo punto vendita romano del celebre supermercato lombardo Esselunga. Leggi di più

nutella-fatta-in-casa

Come fare la Nutella a casa

nutella-fatta-in-casaNutella fatta in casa? Per semplicità – e per essere più immediati – la chiamaremo nutella, ma la ricetta che vi propongo in questo post vi permetterà di preparare una crema densa, spalmabile, golosa e vellutata a base di cacao e nocciole: sicuramente molto più salutare della famosa crema industriale prodotta dalla Ferrero e (secondo me) anche molto più buona. Qui infatti ci sono le nocciole vere. Quelle della Tuscia viterbese.
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torta al limone light

Torta al limone light

Le feste sono finite e volete consolarvi con un dolcetto poco calorico e dal gusto delicato? Potete provare la mia torta al limone light, senza burro e dal profumo intenso di limone. I limoni che ho usato – brutti ma profumatissimi – vengono da Ischia e non sono trattati, pertanto vi consiglio di comprarli dal vostro fruttivendolo di fiducia, assicurandovi che non siano stati trattati con sostanze chimiche. Per realizzare questa torta dietetica a base di limone, infatti, ho usato sia il succo che la scorza, per questo è bene che siano al nature. Vediamo allora come preparare questo dolce light e semplicissimo, dal sapore rustico, come ha suggerito la mia amica Stefania.
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Come cucinare la zucca: ricette e consigli di cottura

come cucinare la zucca
Come cucinare la zucca?
Sarà stata sicuramente questa la domanda che vi sarete posti al mercato, al momento di comprare delle belle fettone di zucca arancioni, o quando vostra madre ve l’ha impacchettata per bene in un busta di carta l’ultima volta che siete andati a trovarla. E allora, che ci facciamo con queste fette di zucca? Leggi di più

arrosticini crudi

Come cucinare gli arrosticini

arrosticini al forno in crosta di pizzaCome cucinare gli arrosticini? La tradizione abruzzese vuole che i mitici arrosticini vengano cotti sulla brace, sulla tradizionale griglia rettangolare, stretta e lunga. Ma se in casa non abbiamo l’apposita griglia? Ecco un’alternativa per cuocere i tipici spiedini abbruzzesi a base di carne di agnello: avvolgeteli in un sottile strato di pasta della pizza e cuoceteli in forno.
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Pasta alla crema di zucca con carciofi e gorgonzola alle noci

pasta-zucca-carciofi-gorgonzola

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Quello che vi propongo in questo post è un primo piatto di stagione (a parte la presenza dei carciofi, tipici del mese di marzo, che tuttavia da qualche anno fioriscono anche nella stagione invernale). E’ un piatto supergoloso (se vi piacciono gli ingredienti naturalmente) perché alla sobrietà degli ortaggi ho unito il vellutato e intenso sapore del gorgonzola, impreziosito dalle noci. Ecco la mia pasta alla crema di zucca con carciofi e gorgonzola alle noci.

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Cosa mangiare in Canada? 5 cibi da non perdere

salmone rosso del pacifico canadeseCosa mangiare in Canada e quali sono i prodotti tipici di questo Paese? Qui di seguito vi propongo il mio personalissimo resonto di viaggio sui cibi da non perdere assolutamente!
Il Canada è un Paese meraviglioso per chi, come me, ama le bellezze naturalistiche: orsi, grizzly, scoiattoli e alci popolano i vasti boschi e le fitte foreste semibuie regalando emozioni rarissime e indelebili, realmente irripetibili in altre parti del mondo.
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polpette in bianco con patate e rape rosse

Come sostituire le uova nelle ricette salate e nei dolci

Da qualche tempo, la domanda che mi pongono amici e parenti è sempre la stessa e suona più o meno così: come posso sostituire le uova nelle ricette dolci e salate?
Fortunatamente, non c’è una risposta univoca: ci sono tanti ingredienti che sono in grado di svolgere l’azione legante delle uova, senza alterare il sapore, l’odore o la consistenza del prodotto finale.
Vediamo allora insieme, caso per caso, quali sono gli ingredienti da poter adottare nel caso di ricette salate, come torte rustiche, polpette, sformati, frittate o nel caso vogliate preparare una bella pastella per le frittelle, oppure nei dolci, come torte, biscotti, muffin.

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Mercato di Piazza Vittorio all’Esquilino: quello che non sapete

mercato piazza vittorio esquilinoIl mercato di Piazza Vittorio, situato nel quartiere Esquilino di Roma, prende il nome della piazza attorno alla quale fino ad una decina di anni si svolgeva il vecchio mercato rionale. Un tempo, infatti, i banchi di generi alimentari non si trovavano nei padiglioni, al chiuso, dove li troviamo oggi, ma si snodavano, ben allineati, intorno al giardino.

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Come rendere morbidi i dolci? 5 consigli

come rendere morbidi i dolciI dolci – se parliamo di ciambelloni, plumcake, pan di spagna e similari – sono buoni solo se al gusto si affianca una consistenza soffice e vaporosa. In caso contrario, anche il più gustoso dei plum cake risulterà poco gradito al palato. Ma come è possibile fare per rendere morbidi i dolci? Quali sono le tecniche e gli ingredienti per farli più soffici? Ecco qui di seguito alcuni metodi che ho sperimentato personalmente nel corso degli anni e alcune soluzioni alternative e light, che consentono di ottenere gli stessi risultati, togliendo però qualche caloria al prodotto finale. Leggi di più

Gnocchetti sardi pomodoro e salsiccia

gnocchetti sardi pomodoro e salsicciaGli gnocchetti sardi pomodoro e salsiccia rappresentano uno dei piatti tipici più conosciuti e apprezzati della cucina sarda. Li ho preparati proprio qualche giorno fa, in occasione delle nostre vacanze in Sardegna, dove abbiamo avuto modo di assaggiare e rifare in casa alcuni dei piatti più tipici di questa splendida regione. Gli gnocchetti sardi conditi in questo modo sono un piatto molto semplice sia per il numero e la tipologia degli ingredienti utilizzati, sia per i tempi che per la procedura di esecuzione. Rustici e buoni, questi golosi gnocchetti possono essere cucinati anche da chi non ha grande dimestichezza con i fornelli. Le fotoriportate nel post – come avrete certamente notato – non sono un granché, perché sono state fatte con il cellulare, ma vi garantisco che l’aspetto e il profumo del piatto finale sono davvero fantastici!
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Cracker Gran Pavesi pomodoro e formaggio fatti in casa

cracker-pomodoro-formaggio-pavesi-fatti-in-casaChi non ha mai assaggiato quei golosi cracker friabili al gusto Mediterraneo della Pavesi? Io personalmente li trovo irresistibili, ma quando vado a leggere l’etichetta degli ingredienti…rabbrividisco. Olio di palma e grassi aggiunti come se piovesse! Nello specifico, vi elenco qui di seguito la lunga serie di ingredienti contenuti nei cracker Gran Pavesi pomodoro e formaggio che compriamo abitualmente al supermercato:
“Farina di frumento, semiconcentrato di pomodoro 20,1%, olio e grasso vegetale non idrogenato di palma, olio extra vergine di oliva 2,9%, sale, Grana Padano DOP 1,7% (latte, lisozima da uovo), correttore di acidità: carbonato acido di sodio, farina di orzo maltato, origano 0,5%, aroma, lievito naturale”.
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Pangoccioli Mulino Bianco: ricetta semplice senza burro

pangoccioli mulino bianco ricetta semplice senza burroAvete presente quei soffici panini impreziositi da gocce di goloso cioccolato fondente? Sì, avete capito bene: ho rifatto in casa i pangoccioli del Mulino Bianco, una ricetta semplice e senza burro, perché ho utilizzato l’olio di semi vari per renderli più leggeri. La preparazione dell’impasto di base è molto simile a quello dei panini del Mc Donald’s, cui va aggiunto un uovo, dello zucchero e naturalmente le gocce di cioccolato fondente alla fine. Come per tutte le altre tipologie di pane, l’elemento determinante per la riuscita dei pangoccioli è la temperatura del forno (oltre naturalmente ai tempi di cottura), che non deve superare i 160 gradi, altrimenti formeranno la crosta in superficie e la consistenza – per quanto apprezzabile e golosa – non sarà quela desiderata. I pangoccioli del Mulino Bianco che ho rifatto in casa sono lisci fuori e morbidi dentro: se seguirete passo per passo le indicazioni, otterrete un risultato davvero molto simili all’originale, solo meno burroso!

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Torta di pesche rovesciata senza burro

torta di pesche rovesciata
La torta di pesche rovesciata è una sorta di tarte tatin alle pesche realizzata con la pasta frolla integrale, invece della tradizionale pasta brisé. E’ un dolce molto facile da preparare e soprattutto veloce, non contiene crema, si può arricchire e diversificare con tante varianti, ma soprattutto è buonissima! Questo ottobre ancora così tiepido regala ancora qualche pesca tardiva, per cui – se avete voglia di una torta gustosa, ma non troppo impegnativa dal punto di vista calorico – vi consiglio di prepararla per poi consumarla a colazione, oppure con il tea delle 17 (magari aromatizzato alla mandorla) o con una tisana alla menta.

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Torta valdostana dell’Esselunga fatta in casa

torta valdostana esselungaAvete presente la torta valdostana dell’Esselunga che si trova nei frigoriferi del reparto dedicato ai piatti pronti? Alcuni di voi l’avranno sicuramente assaggiata e apprezzata, ma per chi non la conoscesse spiego brevemente di cosa si tratta. E’ una torta rustica salata farcita con fette sottili di prosciutto cotto, uno strato di spinaci lessati, uno strato di frittata e fettine di formaggio Emmenthal. Il tutto è avvolto da un involucro di pasta brisé. Il risultato è davvero goloso: strati morbidi, saporiti e sapientemente alternati. Quando assaggiai per la prima volta la torta valdostana (ormai quasi dieci anni fa) fu amore a prima vista e poiché a Roma non riesco a trovarla da nessuna parte, qualche tempo fa ho provato a rifarla in casa. Ecco le dosi e la ricetta per un risultato perfetto. Naturalmente, il piatto finale non potrà mai essere lo stesso della ricetta originale, perché si tratta di una ricetta casalinga e non industriale, ma ci si avvicina moltissimo.

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Melanzane ripiene di carne al forno

melanzane ripiene di carne al fornoLe melanzane ripiene di carne sono un piatto tradizionale della mia famiglia di origine, in particolare della mia nonna materna, che – essendo calabrese – ha sempre cucinato tonnellate di melanzane in tutte le sue forme: sotto aceto, a funghetto, con la pasta, fritte, alla parmigiana, ma la versione che ho sempre preferito è proprio quella delle melanzane tagliate in due, a barchetta, e farcite con carne, formaggio grattugiato, erbette e pan grattato. Nella ricetta originale delle melanzane ripiene di carne al forno di mia nonna Vittoria – oltre al classico macinato – c’è anche la mortadella, ma in questo ho deciso di ometterla e di aggiungere un tocco calabro mettendo dell’origano profumato.

Melanzane ripiene di carne: ingredienti per 6 persone

3 melanzane grandi
25o g di carne macinata (io ho usato il suino, ma potete scegliere un misto o solo vitella)
2 patate grandi (in alternativa 3 fette grandi di pane raffermo ammollate in una tazza di latte e poi strizzate fino a diventare poltiglia)
2 uova
3 prese di sale
2 prese di noce moscata
1 pizzico di pepe
2 cucchiaini di origano
6 cucchiai di formaggio grattugiato (Parmigiano o Pecorino)
un bicchiere di pan grattato
olio extra vergine di oliva

Come preparare le melanzane ripiene di carne al forno:

  1. Innanzi tutto, lessate le patate per una trentina di minuti o fino a quando saranno morbidissime, poi scolatele, sbucciatele e con una forchetta trasformatele in una poltiglia omogenea.
  2. A questo punto, lavate e asciugate bene le melanzane, tagliatele accuratamente per il senso della lunghezza e con uno svuota-zucchine ( o più semplicemente con ul coltellino) togliete la polpa dall’interno, facendo molta attenzione a non bucare la buccia, e mettete da parte.
  3. Tagliate la polpa a dadini piccoli e trasferiteli in una terrina, aggiungete la carne macinata, le patate che avete lessato e schiacciato, le uova, il sale, il formaggio grattugiato, le spezie e l’origano. Mescolate e aggiungete un filo d’olio, poi impastate con le mani fino ad ottenere un composto omogeneo.
    ripieno di carne
  4. Con l’impasto ottenuto, riempite le barchette di melanzane, spolverizzatele con del pan grattato (fino a formare una sottile copertura), sistemate le melanzane in una teglia foderata con carta da forno, irrorate di olio, e fate cuocere, in forno già caldo a 180 gradi, per 40 minuti.
    farcitura melanzane ripiene di carne
  5. Al termine della cottura, le barchette di melanzane dovranno risultare morbide se infilzate con una forchetta, mentre la superficie dovrà essere leggermente ambrata. Potete servire le melanzane ripiene di carne sia calde che tiepide: in ogni caso saranno un successo!

Per preparare e cucinare le melanzane, ti potranno essere utili:

Cicerchie e vongole con orata e zucchine

cicerchie e vongoleSe avete voglia di un piatto completo, originale e sfizioso per una cena poco calorica o un pranzo da schiscetta da portare comodamente in ufficio, vi propongo le cicerchie e vongole con orata e zucchine che ho preparato ieri. Ho deciso di abbinare le cicerchie alle vongole per pura curiosità, aggiungendo anche l’orata e le zucchine per trasformare il tutto in un’insalatona ricca e versatile. Il risultato mi ha soddisfatta molto, perché si tratta di sapori delicati che si bilanciano in modo armonico. Il piatto può essere servito freddo, proprio come qualsiasi altra insalata, appena tiepido, oppure – in alternativa – può essere saltato in padella per 3-4 minuti, magari con dell’olio aromatizzato all’aglio, prima di servirlo. Per comodità, ho preparato una normale insalata, ma la prossima volta proverò a servirlo dopo averlo ripassato in padella.

Cicerchie e vongole con orata e zucchine: ingredienti per 3-4 persone

250 g di cicerchie
500 g di vongole veraci
1 orata
2 zucchine
1 carota
una manciata di moscardini (opzionali)
erbette a piacere
sale
mezzo bicchiere di vino bianco
4-5 cucchiai di olio extra vergine di oliva

Come preparare le cicerchie e vongole con orata e zucchine

    • Mettete sul fuoco una pentola di medie dimensioni, fate scaldare un paio di minuti, poi versate un filo d’olio, lasciatelo scaldare per un minuto ancora, quindi versate le vongole opportunamente lavate e spurgate. Lasciate cuocere 10 minuti circa o fino a quando non saranno tutte aperte, poi spegnete il fornello, passate al setccio il liquido di cottura e raccoglietelo in una ciotola. Mettete da parte le vongole e lasciatele freddare.

vongole in cottura

    • Fatto questo, versate le cicerchie (non necessitano di ammollo, basta sciacquarle per 2-3 volte per togliere l’amarognolo) nella pentola a pressione, copritele con il liquido di cottura delle vongole, aggiungete 2 tazze di acqua, salate, mettete il coperchio e fatele cuocere per 20 minuti dall’inizio del sibilo della valvola (oppure per 40-45 minuti se usate una normale pentola). Una volta cotte, scolatele e mettetele da parte.
    • A questo punto, riempite una teglia bassa e larga con l’acqua, mettetela sul fuoco, salate a piacere, aggiungete le erbette che preferite (rametti di rosmarino, timo o maggiorana) e quando l’acqua arriva a bollore, adagiate l’orata nella teglia e fate cuocere per 20 minuti circa. Una volta cotta, pulitela, togliete le spine e tagliatela a pezzetti.

orata in cottura

  • Lessate i moscardini (che sono comunque opzionali nella ricetta) per 6-7 minuti in abbondante acqua salata, poi scolateli, tagliateli a pezzetti e metteteli in un’insalatiera, aggiungete le vongole che avete cotto, le cicerchie e l’orata ridotta a pezzetti, unite le zucchine e la carota tagliata à la julienne o a dadini piccolissimi, condite con abbondante olio e servite.

cottura dei moscardini

Dove mangiare i fritti a Roma?

fries le patatine fritte a romaVi state chiedendo dove mangiare i fritti a Roma? Ecco alcuni suggerimenti, le osservazioni e gli indirizzi delle tappe del nostro tour gastronomico romano, fatto proprio ieri sera in motorino, alla scoperta dei fritti più buoni (almeno secondo noi) della Capitale.

La prima tappa del nostro tour dei fritti o meglio fried tour, come lo abbiamo soprannominato io e Gianluca mentre ci dirigevamo verso la nostra prima meta è Fries, in Via di Porta Cavalleggeri, proprio attaccato alle mura vaticane. Fries è piccolissimo locale su strada, con friggitoria a vista, che propone patatine fritte, friabili e fragranti, servite in un cartoccio in perfetto stile olandese, accompagnato dalle salse più diverse: dalla bbq a quella cheddar, da quella allo yogurt alla salsa al kebab, senza dimenticare la lista di salsine senza glutine per i celiaci e quelle per i vegani, a base vegetale.
fries san pietro roma
Le patate, che vengono tagliate, fritte e condite in negozio, arrivano dal viterbese, dall’Emilia e dalla piana del Fucino. Se avete in mente di fare come noi un tour dei fritti a tappe, non cedete alla tentazione di ordinare il mega cartoccio: ne vale la pena ma se volete continuare ad assaggiare altro nel corso della serata, scegliete il cartoccio di taglia media e mangiatelo in due, perché le porzioni sono davvero abbondanti. Se invece Fries è la vostra unica meta, godetevi serenamente il cartoccio king size!
bancone di fries patatine

La seconda tappa del nostro tour dei fritti ci ha portato da Supplizio, la friggitoria di Arcangelo Dandini, in collaborazione con Lorenzo d’Ettorre, direttore del locale situato in Via dei Banchi Vecchi 143 (quasi all’incrocio con Via dei Cartari e Via del Pellegrino).
supplizio roma
Abbiamo assaggiato il classico supplì romano al sugo e una porzione di crocchette di alici fritte. Tutto molto buono e da provare almeno una volta (anche per togliersi lo sfizio) ma non eccellente e non all’altezza delle aspettative (almeno per me naturalmente). L’esterno del supplì era un po’ troppo unto e il finocchietto tendeva a coprire gli altri sapori, ma la qualità della carne è davvero ottima. Ottime le crocchette di alici fritte, peccato fossero davvero troppo unte.
supplizio roma arcangelo dandini

Abbiamo concluso il nostro tour (ma aspettate perché seguono altri consigli utili) da Sisini, più noto come la Casa del Supplì, a Piazza Re di Roma. Il supplì di Sisini non è solo un’istituzione, ma una vera garanzia a qualsiasi ora del giorno e della sera: supplì sempre friabili e pizza sfornata in continuazione. Il supplì è asciutto e croccante fuori, mentre dentro è umido, grazie al sugo abbondante e sempre fresco. Se passate alle 22:30 di sera troverete ancora supplì caldi e ottimi. Eccellenti se appena fritti.
casa del suppli roma

Il nostro tour di ieri sera è terminato da Sisini, ma se volete potete farvi tentare da altri due indirizzi che conosciamo bene. Il primo, che frequentiamo almeno due volte l’anno come un vero rituale, è il filettaro a Santa Barbara, a Largo dei Librari (proprio vicino alla chiesa di Santa Barbara). Il filetto di merluzzo fritto è asciutto e croccante fuori e tenero dentro; vale la spesa di 5 euro anche perché è molto grande. Consiglio di acquistarlo e mangiarlo per strada, perché sedersi al tavolo per aggiungere un piatto di puntarelle o un’insalata farà aumentare di molto il conto finale.

Ultimo indirizzo che vi consiglio è la Sora Milvia, o meglio I Fritti dell Sora Milvia, a Via Cassia 4, a Ponte Milvio. Il bancone offre una ricca serie di prelibatezze: dai suppli classici agli arancini, dalle crocchette di patate alle petite di pollo. Prendetevi un cartoccio con il misto di fritti che vi attira di più e godetevi queste prelibatezze.

Se dovessi trovare altri indirizzi validi, li aggiungerò a questa mia personalizzima lista dedicata ai fritti romani e ditemi cosa ne pensate!

 

Tiramisù classico

tiramisu classicoIl mio tiramisù classico, che ho preparato qualche giorno fa, segue la ricetta tradizionale, a base di caffè, savoiardi, uova, mascarpone e cacao amaro. L’unica variante è che al posto del cucchiaio di rhum suggerito nelle ricette tradizionali ho usato del liquore al caffè (preparato in casa), ma poiché la quantità necessaria è davvero minima, potete usare il liquore che preferite, come rhum, cointreau, maraschino, oppure potete semplicemente ometterlo.

Tiramisù classico: la mia ricetta per 5 persone – ingredienti

3 uova intere
250 d di mascarpone
12 savoiardi (io ho usato gli equivalenti sardi che si chiamano pistokeddos, ma potete usare tranquillamente i savoiardi del supermercato)
1 macchinetta di caffè da 1
4-5 cucchiai di zucchero
1 pizzico di sale
1 cucchiaio di liquore (opzionale)
cacao amaro per la superficie (circa 4 cucchiai)

Tiramisù classico: ricette passo per passo

  1. Per prima cosa, preparate il caffè e una volta pronto zuccheratelo leggermente (1 cucchiaio di zucchero circa), mescolate per scioglierlo e lasciate freddare.
  2. A questo punto, rompete le uova, separando e conservando sia i tuorli che gli albumi: mettete i tuorli in un contenitore alto e stretto (bicchierone del mini pimer o similari), unite lo zucchero restante e con le fruste montate fino ad ottenere un composto giallastro e cremoso.
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  3. Versate il composto in una terrina, unite il mascarpone e mescolate ancora con le fruste fino ad ottenere un composto omogeneo, aggiungete il cucchiaio di liquore, mescolate ancora con la frusta.
  4. Sempre nel bicchierone del mini pimer (che avrete lavato e asciugato), mettete gli albumi, aggiungete il pizzico di sale e montate con le fruste pulite fino ad ottenere una spuma bianca compatta e ferma.
    3Unite alla crema di tuorli e mascarpone, mescolate, poi coprite il contenitore e riponete in frigo per almeno 2 ore.
  5. Trascorso questo tempo, tirate fuori la crema dal frigo, versate il caffè in una terrina bassa e larga o in un piatto fondo: calate velocemente i savoiardi nel caffè, senza farli inzuppare completamente, scolateli bene e rivestiteci il fondo di un vassoio fondo da portata (io ho usato una cocotte perché era più simpatica), in modo da creare uno strato compatto e uniforme: versate sopra metà della crema, poi coprite con un altro strato di biscotti bagnati al caffé, terminate con un altro strato di crema, poi spolverizzate con un po’ di cacao.
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    Riponete in freezer per 3-4 ore, poi tiratelo fuori, spolverizzatelo con altro cacao amaro e servite.
    tiramisu classico ricetta

Sugo di pomodoro crudo

salsa di pomodoro crudoIl sugo di pomodoro crudo è una delizia per il palato e un toccasana per il nostro corpo, perché restituisce vitamine, sali minerali e preziosi antiossidanti utili a rinforzare le nostre difese immunitarie. A patto però che le materie prime utilizzate, e in particolare il pomodoro, vero protagonista di questa salsa fresca ed estiva, siano di ottima qualità. Non importa di quale varietà siano i pomodori: San Marzano, Pachino, Datterini, Spagnolette o Torpedini, l’importante è che siano ben maturi, saporiti e possibilmente a chilometri zero.
varietà di pomodori
La preparazione di questa salsa è davvero semplicissima e si adatta a tantissime ricette diverse: potete usarla per condire la pasta, per fare bruschette e panzanelle, ma anche per servire carni bianche, pesci o impreziosire formaggi freschi e delicati. Il pomodoro crudo – si sa – sta bene ovunque e non a caso, pur essendo un prodotto originariamente importato dalle Americhe e quindi inesistente nella nostra tradizione culinaria – è diventato da oltre quattro secoli uno degli ingredienti principali della nostra cucina.

Ingredienti per il sugo di pomodoro crudo per 2 persone:
300/350 g di pomodori (io uso le Spagnolette o i Torpedini di Gaeta, altrimenti i San Marzano)
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
6 cucchiai di Parmigiano grattugiato
10 foglie di basilico
2 prese di sale

Sugo di pomodoro crudo: come farlo

  1. La preparazione è banalissima: dopo aver lavato e pulito i pomodori, tagliateli a pezzetti e scolate bene l’acqua di vegetazione in eccesso facendoli riposare per qualche minuto in un setaccio o colino.
    tagliate i pomodori
  2. Trasferite i pomodori nel bicchiere del mini pimer o nel mixer, aggiungete olio, foglie di basilico e Parmigiano e frullate fino ad ottenere una cremina.
    trasferite i pomodori nel mixer
  3. A questo punto, per addensare ulteriormente il sugo potete aggiungere del pan grattato o un dadino di burro freddo e continuare a frullare per qualche secondo, per poi servirlo come preferite. Io solitamente lo preparo al naturale, senza burro e senza pan grattato, e ci condisco la pasta ben scolata.
    salsa di pomodoro crudo
  4. Vi consiglio di condirci rigatoni o spaghetti e decorare il piatto con delle foglioline di basilico: un sugo semplicissimo, ma ottimo!

Sugo di pomodoro crudo: quali pomodori utilizzare

Le varietà di pomodori che potete impiegare per la preparazione di questo sugo a crudo, come accennato prima, sono moltissime. Oltre ai tradizionali San Marzano, ottimi per la realizzazione di pomodori secchi, per le conserve e le insalate, i Pachino, perfetti per insalate, spiedini e per accompagnare le carni, vi consiglio di cercare e provare alcune qualità piuttosto rare di pomodori, che vale la pena mangiare almeno una volta nella vita, perché regalano il sapore vero del pomodoro autentico che ormai in città ci siamo dimenticati da un pezzo. Qui di seguito trovate le mie qualità di pomodoro preferite, che ho scoperto recentemente in una delle nostre puntatine balneari a Gaeta e dintorni.

Torpedino (della provincia di Latina)
torpedini

Il Torpedino è un pomodoro di piccole dimensioni, dalla forma oblunga, leggermente schiacciato al centro, una sorta di San Marzano in miniatura, ma dalla forma più liscia e regolare. Questo pomodoro rosso intenso ha delle sfumature di colore verde scuro ed è molto ricco di licopene; per questo – oltre al gusto deciso e gradevole – ha anche proprietà virtuose per la nostra salute. Ma a rendere il Torpedino in re dei pomodori è sicuramente il suo sapore di pomodoro intenso, profondamente zuccherino, la sua consistenza croccante e il suo profumo inebriante. Ottimo per la preparazione del sugo a crudo e per mangiarlo all’insalata, è perfetto anche così, senza sale, né olio.

Spagnolette del Golfo di Gaeta e di Formia
spagnolette
Le spagnolette, ufficialmente denominate Spagnolette del Golfo di Gaeta e di Formia, crescono esclusivamente nelle zone da cui prendono il nome. Sono pomodori piccoli, costoluti, dolci al primo assaggio e dal retrogusto acidulo. Rispetto ai Torpedini, più croccanti e compatti, le spagnolette sono più acquose e quindi meno adatte per la preparazione delle conserve. Il sapore di vero pomodoro d’altri tempi è dato soprattutto dalle particolari condizioni climatiche della zona in cui nasce: la piana di Sant’Agostino, dove l’acqua è salmastra e il terreno sabbioso.

E voi, quale qualità di pomodoro rara avete scoperto?

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Mousse alla nocciola senza panna

mousse alla nocciola senza pannaLa mousse alla nocciola senza panna che ho fatto ieri è un dolce estivo facile da preparare, non richiede l’aggiunta di grassi e soprattutto…è buona! Gli ingredienti sono banali, ma per ottenere il risultato tipico di una mousse, soffice e vaporoso, è opportuno seguire alcune accortezze, semplicissime ma necessarie.
Le nocciole che ho utilizzato per la realizzazione di questa ricetta sono (manco a dirlo) quelle della Tuscia, ovvero la qualità Gentile Romana, che a mio avviso ha un sapore molto più deciso, persistente e gradevole rispetto alla nocciola del Piemonte, di gran lunga più conosciuta e apprezzata, ma non altrettanto buona. Almeno per me.
Non vi fidate? Provate a fare il piccolo e semplice esperimento che ho fatto per arrivare a questa conclusione e vi ricrederete: assaggiate prima una nocciola del Piemonte, sciacquatevi la bocca e poi mangiate quella della Tuscia (oppure fate il contrario) e poi saprete quale delle due qualità e la migliore.

Per preparare questa mousse – oltre alle nocciole – ho usato lo yogurt greco senza grassi, 3 uova, latte parzialmente scremato e un po’ di zucchero.

Mousse alla nocciola per 10 persone, ingredienti:
200 g di zucchero
400 g di nocciole + 100 per la decorazione finale
3 uova
500 ml di latte parzialmente scremato
700 g di yogurt greco
20 g di fogli di colla di pesce
chicchi di caffè per la decorazione

Mousse alla nocciola: la preparazione passo per passo

  • Per prima cosa, mettete nel mixer 400 g di nocciole intere e frullate fino ad ottenere una granella finissima, che abbia quasi la consistenza della farina.
    granella nocciole della Tuscia
  • Versate lo yogurt greco in una terrina capiente e aggiungete la farina di nocciole, mescolate e tenete da parte.
    nocciole tritate e yogurt greco
  • A parte montate gli albumi, fino ad ottenere una mousse spumosa, poi – in un altro contenitore – sbattete i tuorli con un po’ dello zucchero previsto dalla ricetta (mettete 2-3 cucchiai, potete regolarvi a occhio) e uniteli agli albumi montati, quindi mescolate delicatamente.
    montate a neve gli albumi
  • A questo punto, potete procedere con la pastorizzazione delle uova, un passaggio non indispensabile (obbligatorio invece nei casi in cui il dolce venga servito ad una donna incinta), ma che è sembre meglio fare. Versate lo zucchero rimasto in un pentolino, aggiungete un cucchiaio d’acqua, mescolate e portate ad ebollizione, poi – misurando con un termometro da cucina – attendete che la temperatura superi i 121 gradi, poi spegnete il fornello, versate a filo sul composto di uova (albumi e tuorli montati), mescolate con una frusta per far in modo che lo zucchero bollente vada su tutto il composto e lasciate riposare. A questo punto, le uova sono “disinfettate” e salve da una possibile Salmonella.
    zucchero a 121 gradi per pastorizzare uova
  • A questo punto, fate scaldare il latte in un pentolino e, in attesa che arrivi al primo bollore, mettete i fogli di colla di pesce in una terrina piena di acqua fredda, attendete qualche minuto, fino a quando non diventerà morbida, poi strizzate energicamente i fogli gelatinosi ammorbiditi e quando il latte inizierà a bollire calateli delicatamente nel pentolino, abbassate il fuoco al minimo e mescolate per far sciogliere completamente la colla di pesce.
  • Fatto questo, unite i tre composti: lo yogurt con le nocciole, il latte con la colla di pesce disciolta e il composto di uova pastorizzato, mescolate bene per amalgamare tutti gli ingredienti e ponete la terrina nel lavandino pieno di acqua e ghiaccio, in modo da velocizzare il raffreddamento.
    freddate tutto il composto
  • Una volta raffreddato il composto, versate la crema in uno stampo grande a cerniera rivestito completamente con della pellicola trasparente, oppure potete distribuirlo in coppe monoporzioni (soluzione più comoda). A questo punto, riponete lo stampo in frigo per almeno 5-6 ore, mentre per le coppe basteranno 2 ore.
  • Una volta compattato (la consistenza sarà quella della panna cotta), sformate il dolce dalla tortiera, decorate con le nocciole rimaste che avrete tritato grossolanamente, aggiungete qualche chicco di caffé e servite la vostra mousse alla nocciola!

Pomodori secchi: come si conservano?

pomodori secchi come si conservanoAvete acquistato dei pomodori secchi, ma non sapete come conservarli? Ecco passo per passo la procedura, facile e rapida, per conservare correttamente i vostri pomodori, senza il pericolo di incorrere nel terribile botulino e senza alterare il sapore del prodotto. Con questo procedimento i vostri pomodori si conserveranno per un anno intero e saranno sempre lì, pronti ad aspettarvi, nel caso abbiate una cena improvvisa, un antipasto da preparare in pochi minuti o semplicemente un contorno da accompagnare in qualsiasi occasione. I pomodori secchi (la ricetta per farli in casa) si abbinano facilmente a tantissimi tipi di pietanze diverse: sono perfetti nelle torte rustiche, con la pasta, con la carne bianca e quella rossa e con il pesce (vi consiglio di provarli con il salmone). Qui di seguito troverete la procedura per conservarli e quella per recuperarle i pomodori secchi troppo salati.

Pomodori secchi: tecnica di conservazione:

  1. Per prima cosa, tirate fuori i pomodori secchi dalla busta del mercato e tuffateli in acqua bollente (senza sale), fateli bollire per un paio di minuti abbondanti, poi scolateli e lasciateli freddare nello scolapasta.
    fate bollire i pomodori secchi
  2. Quando saranno tiepidi, strizzateli bene con le mani e trasferiteli su un piatto grande da portata completamente coperto da fogli di scottex: in questo modo la carta assorbirà i residui di acqua che non sarete riusciti a mandar via strizzandoli.
    pomodori secchi ad asciugare
    pomodori secchi strizzati
  3. Lasciateli così per una decina di minuti, poi iniziate la procedura di conservazione: prendete dei barattoli ermetici completamente sterilizzati (fateli bollire completamente ricoperti di acqua per 3-4 minuti in una pentola, poi lasciateli freddare completamente e tirateli fuori dall’acqua usando un mestolo pulito, non toccate l’interno con le mani), sistemate sul fondo di ciascun barattolo uno strato di pomodori secchi, coprite con olio evo abbondante, condite a piacere con acchiughe, capperi e foglie di alloro, oppure delle foglioline di menta (ingredienti consigliati per insaporire e impreziosire i pomodori secchi, ma non necessari per la loro corretta conservazione), pressate con una forchettina, in modo che l’olio impregni bene i pomodorini e aggiungete altro olio in modo che vada a coprire bene tutti gli ingredienti.
  4. Ripetete l’operazione fino a raggiungere quasi l’orlo del barattolo e terminate con altro olio.Ricordate sempre la cosa più importante: i pomodori (come tutti gli ingredienti conservati sott’olio) devono essere completamente coperti di olio.
  5. Ripetete l’operazione per tutti gli altri barattoli e conservate i contenitori in un luogo fresco e asciutto.
  6. Dopo qualche ora, controllate il livello dell’olio e – nel caso in cui si sia abbassato  – versatene altro; mano a mano che l’olio viene assorbito dai pomodori infatti tenderà ad abbassarsi rispetto all’orlo del barattolo, ma per ripristinarlo sarà sufficiente rabboccarlo leggermente fino a coprire di nuovo tutti i pomodori.

Pomodori secchi troppo salati: ecco cosa fare

Avete acquistato una confezione di pomodori secchi, ma una volta arrivati a casa e assaggiati risultano troppo salati? Niente paura, si possono facilmente recuperare, a patto che abbiate un po’ di tempo e pazienza.
Tuffate i pomodori secchi troppo salati in abbondante acqua bollente, lasciateli bollire per 2-3 minuti, poi scolateli e passateli sotto l’acqua fredda. Poi ripetete l’operazione, buttate via l’acqua nella pentola (o magari lavateci i piatti, oppure usatela per annaffiare le piante), sciacquatela bene in modo da mandare via i residui di sale, riempitela di nuovo e ricominciate daccapo. I pomodori dovranno essere sottoposti a tre processi di bollitura e successivo raffreddamento, proprio come si fa per mandare via l’amaro delle zeste degli agrumi. In ogni caso, ricordatevi di non aggiungere troppo sale alle pietanze che servirete con i pomodori secchi (specie se li utilizzate per condire la pasta, non mettete troppo sale nell’acqua di cottura). A questo punto non resta che conservarli seguendo la procedura indicata sopra.

Attrezzi utili per lavorare i pomodori:

Pizza con farina di ceci

pizza di farina di ceci
La pizza con farina di ceci, che ho realizzato proprio qualche giorno fa nel tentativo di creare un piatto sfizioso e dietetico allo stesso tempo, è un piatto leggero e sano, adatto a tante occasioni diverse. Se siete a dieta (come me & Gianluca), o perlomeno tentate di evitare le calorie in eccesso, ma siete presi improvvisamente dal raptus della pizza, ecco un’alternativa light e buona (certo non come la pizza vera, quindi scordatevi la croccantezza della base e la morbidezza della superficie), a base di farina di ceci e verdure. E’ un piatto unico originale, sfizioso e facilissimo da fare, richiede pochissimi ingredienti e potete prepararlo anche con un giorno di anticipo. Adatta ai celiaci, perché priva di glutine, è perfetta anche per chi è intollerante al lievito, perché priva di agenti lievitanti. Un piatto ipocalorico, vegetariano e particolarmente adatto a chi ha il colesterolo alto, non solo perché i ceci ne sono privi, ma anche perché hanno un alto contenuto di fibre (che aiutano l’organismo ad assimilare meno zuccheri e ad assorbirli gradualmente). Inoltre, secondo alcuni studi (solo alcuni però, quindi un’informazione non condivisa da tutti gli esperti del settore), i ceci sono ricchi di saponine, che aiutano a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. In ogni caso, è un piatto sano, perché a base di proteine vegetali, fibre e pochissimi grassi.

Ingredienti per due pizze con farina di ceci:

2 tazze di farina di ceci
2 tazze di acqua
1 pizzico di sale
trito di erbette (io ho usato menta fresca ed ed erba cipollina, ma anche con il rosmarino, aglio secco tritato e timo è profumatissima)
1 cucchiaio di olio evo

per la farcitura:
20 pomodorini pachino tagliati a metà
origano o trito di erbette a piacere

Preparazione della pizza con farina di ceci

  1. Versate la farina di ceci i una terrina capiente, aggiungete l’acqua a filo e con una frusta mescolate per amalgamare, sciogliere la farina ed evitare la formazione di grumi. Unite il sale, l’olio e le erbette a piacere e mescolate ancora.
  2. Una volta ottenuto un liquido omogeneo (se dovessero formarsi dei grumi, passate il composto al setaccio, oppure passatelo con il mini pimer), coprite la terrina con una pellicola trasparente e conservate in frigo per circa 30 minuti.
  3. Trascorso questo tempo, accendete il forno a 200 gradi, rivestite due teglie da pizza con della carta da forno e versate il composto all’interno, livellate con una palettina per distribuire il liquido in modo omogeneo, poi adagiate i pachino, ben lavati e tagliati a metà, su tutta la superficie della pizza (naturalmente essendo liquida tenderanno a scendere sul fondo).
    pizza con farina di ceci da cuocere
  4. Infornate, con modalità statica, e fate cuocere 30 minuti, poi sfornate e servite (è ottima anche tiepida).
    pizza di farina di ceci

Qualche consiglio utile:
Ovviamente, oltre ai pachino, potete mettere zucchine grigliate, peperoni arrostiti o melanzane; se non avete problemi di linea potete aggiungere della mozzarella a dadini, oppure del tofu. In breve, questa pizza con farina di ceci è un’ottima base per creare un piatto unico fantasioso e versatile.

Torta di mele dietetica

torta di mele dieteticaAvete voglia di un dolce ma siete a dieta? Ecco la ricetta che fa per voi: una torta di mele dietetica senza niente. Nell’impasto non c’è burro, né olio, non c’è traccia di uova, né latte o derivati. Non ci sono grassi e non ci sono ingredienti animali, è quindi adatta per chi è segue un regime dietetico ipocalorico, perfetta per chi ha il colesterolo alto e anche per i vegani. L’impasto è infatti a base di farina di grano duro integrale, mele cotte frullate, limone, cannella e semi di lino. Povera? Sì, ma buonissima e soffice, grazie alla mela speziata che regala un profumo caldo e una morbidezza inaspettata.

Qui potete trovare invece la ricetta per una torta di mele light con solo frutta!

Ingredienti per una torta di mele dietetica per 8 persone:

2 mele grandi meglio se biologiche
300 g di farina di grano duro integrale
80 g di zucchero
2 cucchiai di stevia (io ho usato 20 g di manna sciolta nell’acqua calda e un cucchiaio di stevia)
1 pizzico di cannella
6-7 gocce di fiori di arancio
la buccia grattugiata di un limone
1 cucchiaio di semi di lino + 3 cucchiai di acqua
1 bustina di te verde lasciata in infusione in un bicchiere grande di acqua bollente
1 bustina di lievito

Torta di mele dietetica: la preparazione passo per passo

  1. La preparazione di questa torta è semplicissima. Per prima cosa, lavate le mele con acqua e bicarbonato (perché le userete con tutta la buccia), tagliatele a fettine sottili e mettetele in un tegame, aggiungete una tazza di acqua, lo zucchero, la stevia (o la manna e la stevia), la cannella, mescolate e fate cuocere per circa 20 minuti. A questo punto preparate il tea, mettendo in infusione una bustina di tea verde in un bicchiere grande di acqua bollente.
    cottura delle mele
  2. Nel frattempo, frullate i semi di lino con i 3 cucchiai di acqua fino ad ottenere una pastella collosa e omogenea, versate il composto in una terrina, aggiungete la farina, la scorza grattugiata del limone e le gocce di fiori di arancio.
    semi di lino frullati con acqua
  3. Una volta cotte le mele, frullate tutto con il mixer ad immersione e versate la purea ottenuta nella terrina dove avete messo gli altri ingredienti, unite il lievito e mescolate con una frusta versando a filo il tea, quindi girate fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
    purea di melemescolate tutti gli ingredienti
  4. Versate il composto ottenuto in una tortiera di silicone (oppure una tradizionale rivestita con carta da forno) e infornate a 170 gradi statico per 35 minuti.
    versate il composto
  5. Una volta cotta (fate sempre la prova dello stecchino), sfornatela, lasciate freddare e gustatevi la vostra torta di mele dietetica e salutare!

Polpette di alici al sugo

polpette di alici al sugo
Un’idea sfiziosa per una cena leggera e gustosa? Ecco le mie polpette di alici al sugo, senza uova, né grassi! Un piatto leggero e dietetico che permette di fare il pieno di Omega3, grazie alle alici e ai semi di lino che ho utilizzato al posto delle uova, perfetti per chi soffre di colesterolo, o non vuole aggiungere altre proteine animali al piatto. L’impasto è fatto solo con alici, pan grattato, semi di lino frullati, zeste di limone, che regalano un aroma delicato e invitante, e un misto di profumatissime erbette.

Polpette di alici al sugo, ingredienti per 12 polpette:

600 g di alici intere
4-5 cucchiai di pan grattato
un cucchiaio colmo di semi di lino
2 prese di sale
la buccia grattugiata di un limone
1 pizzico di noce moscata
1 pizzico di menta tritata essiccata
4 cucchiai di farina per aiutarvi al momento di formare le polpette

per il sugo di pomodoro:
1 lattina di polpa di pomodoro
1 cucchiaio di olio
1 spicchio di aglio
5-6 fili di erba cipollina (o un cucchiaio di quella essiccata)
un pizzico di sale

Preparazione delle polpette di alici al sugo:

  1. Per prima cosa, pulite le alici (che una volta pulite peseranno la metà): togliete la testa, poi apritele al centro e deliscatele aprendole in due, sciacquatele sotto l’acqua corrente e lasciatele sgocciolare stese all’interno di uno scolapasta e lasciatele cosi per almeno 15 minuti (una volta sistemate tutte le alici, avrete la sensazione che stiamo prendendo il sole proprio nel vostro scolapasta!).
    sciacquate le alici togliete la testa alle aliciapritele in due nel senso della lunghezzadeliscate le alicialici pulite pronte da cuocere
  2. A questo punto, mettete i semi di lino nel frullatore, aggiungete 3 cucchiai di acqua e frullate fino ad ottenere una cremina collosa; sarà questo composto a sostituire l’azione aggregante dell’uovo.
  3. Aggiungete le alici pulite, il sale, il pan grattato, le zeste grattugiate, la noce moscata e l’erba e la menta. Frullate fino ad ottenere un composto omogeneo.
    frullate acqua e semi di linomettete il composto di alici in una terrinaaggiungete le zeste di limone e il pan grattato e fate delle polpettine
  4. Ora non resta che trasformare questa crema compatta di alici in polpettine pronte da cuocere: mettete la farina in un piatto e con le mani sporche di farina prendete un po’ di impasto, lavoratelo fino a formare una pallina, passatela nella farina per asciugarla, sistemate la forma e adagiatele su un piatto infarinato e ripetete l’operazione fino al termine dell’impasto. Se il composto di alici dovesse risultare troppo morbido e difficile da lavorare, aggiungete altro pan grattato.
  5. A questo punto non resta che preparare il sugo: scaldate una padella capiente, dal fondo spesso, versate l’olio, unite lo spicchio di aglio e dopo un minuto aggiungete la polpa di pomodoro, salate e mescolate per 4-5 minuti, poi adagiate delicatamente le polpettine, spezzettate i fili di erba cipollina, mescolate delicatamente il sugo, cercando di condire anche la parte superiore delle polpette e lasciate cuocere per 30 minuti, avendo cura di mescolare spesso e aggiungere dell’acqua ogni volta che il sugo tenderà a ritirarsi.
    preparate il sugo di pomodoro con le erbettepreparate le polpette
    fate cuocere le polpette

Una volta cotte, non resta che servirle ben calde o tiepide!

Torta di mele light

torta di mele light Se siete a dieta, ma avete voglia di un dolce, per consolarvi dopo un’intensa giornata di lavoro, o rilassarvi la sera sul divano davanti alla tv in compagnia di un confort food zuccherino, ecco un dolce sensazionale, senza farina, né uova, né burro, unicamente a base di mele, cannella e poco zucchero. Una torta di mele light con pochissime calorie, ideale per chi combatte con i chili di troppo o vuole tenersi in forma in vista dell’estate.
La torta è fatta sovrapponendo semplicemente le fettine di mele, creando uno strato dopo l’altro, condito semplicemente con cannella, succo di limone e liquore per dolci facoltativo.

Ingredienti per una torta di mele light per 6 porzioni circa:

8 mele golden grandi
150 g zucchero semolato (anche di canna)
3-4 cucchiai di cannella
4 limoni medi (il succo)
2 bicchieri di maraschino (o del liquore per dolci che preferite)

Torta di mele light: come prepararla

  • Lavate le mele, sbucciatele delicatamente, lasciandole intere, e con lo svuota zucchine togliete il torsolo e i semini. Se non avete lo svuota zucchine, potete utilizzare un normale coltello, ma fate attenzione non rompere il frutto, perché le mele dovranno restare integre.
    togliete il torsolosbucciate e pulite le mele
  • Una volta sbucciate e svuotate dell’interno, tagliatele a fette non troppo sottili (circa 4-5 mm) e subito immergetele nella terrina con il succo di limone, in modo da evitare che si anneriscano.
    condite le mele con limone cannella e liquore
  • Una volta passate nel limone, scolatele per bene e sistematele ordinatamente, una fetta accanto all’altra e poi una fetta dopo l’altra in un’altra terrina, conditele con il maraschino, una spolverata di cannella (il liquore non è indispensabile) e lasciate riposare per un paio d’ore.
  • Trascorso questo tempo, non resta che montare la vostra torta di mele light: scolate le fettine di mela dal liquore e sistematele sul fondo di una teglia con cerniera apribile, formando uno strato compatto: le fettine dovranno essere disposte una accanto all’altra e poi una sopra all’altra, in modo da formare degli strati fitti e uniformi, un po’ come i mattoncini del lego. Dopo ogni strato spolverizzate con dello zucchero e della cannella in polvere e ripetete l’operazione fino a quando non avrete terminato tutte le mele.
    formate il primo strato disponete uno strato sopra all'altro
  • A questo punto, coprite la teglia con un foglio di carta di alluminio e infornate a 180 gradi per un’ora e mezza, avendo cura di poggiare la teglia della torta sopra alla griglia del forno e di mettere un’altra teglia più grande sotto, che raccolga l’acqua di cottura delle mele che inevitabilmente uscirà.
    torta di mele light cott
  • Una volta cotta la torta, fatela freddare completamente e riponetela in frigo per farla compattare, per almeno 2 ore. Trascorso questo tempo, sarete felici di aver impiegato tutto questo tempo per una torta di mele light deliziosa, sana, ultravitaminica e con pochissime calorie!
    torta di mele light fetta

Cuor di mela Mulino Bianco fatti in casa

cuor di mela mulino biancoEra da tempo che pensavo e ripensavo a come poter  riprodurre in casa i cuor di mela del Mulino Bianco. L’incognita non era tanto nella frolla morbida, quanto nel ripieno dolce e vellutato, morbido e leggermente gelatinoso, e oggi ho deciso di provarci. Ho comprato delle mele golden belle mature e sono bastati pochissimi altri ingredienti per ottenere un risultato più che soddisfacente. Naturalmente, come in tutte le ricette industriali riprodotte in casa con ingredienti genuini, il sapore non è esattamente uguale a quello dei cuor di mela del Mulino Bianco, ma io – a differenza di quanto previsto dalla ricetta originale – non uso (e non userò mai) il grasso vegetale di palma, assolutamente bandito dalla mia cucina (e dovrebbe esserlo anche da tutte le cucine degne di questo nome).

Qui trovate invece la ricetta per una torta di mele light buonissima e dietetica!

Cuor di mela Mulino Bianco fatti in casa: ingredienti per circa 20 biscotti (piuttosto grandi):

Per la frolla del biscotto:
140 g di farina 0
60 g di amido di mais
80 g di burro
1 uovo + 1 tuorlo
120 g di zucchero
1 pizzico di sale
la buccia grattugiata di un limone

Per il cuore di mela:
2 mele golden mature
4 bacchette di cannella (o un cucchiaino raso di cannella in polvere)
1 bacca di vaniglia
5 cucchiai di zucchero

Cuor di mela Mulino Bianco fatti in casa: la procedura:

  1. Per prima cosa, preparate il ripieno: lavate, sbucciate e tagliate le mele a dadini, metteteli in un pentolino, aggiungete la cannella, lo zucchero e la bacca di vaniglia tagliata in due (in modo che i semini aromatici si mescolino al resto per insaporire bene la farcia di mele). Coprite con il coperchio e lasciate cuocere 20 minuti, avendo cura di mescolare spesso e aggiungere un goccio d’acqua a metà cottura. Una volta cotte le mele, spegnete e lasciate freddare, poi togliete le bacchette di vaniglia e quelle di cannella (se avete messo quelle invece della polvere).
    farcia dei cuor di mela
  2. Nel frattempo, versate tutti gli ingredienti indicati per la preparazione della frolla in una terrina (incluso il burro che dovrà essere tagliato a dadini e stemperato qualche secondo nel microonde o vicino ad una fonte di calore) e mescolate velocemente con le mani fino ad ottenere un composto più o meno omogeneo (anche se risulta leggermente granuloso va bene lo stesso). Una volta ottenuta una pasta , avvolgetela con della pellicola e riponetela in frigo per 30 minuti.
  3. Trascorso questo tempo, riprendete la frolla e con l’aiuto del mattarello stendetela fino ad ottenere uno strato di 3-4 mm. Ritagliate la pasta con un taglia biscotti o una tazzina fino ad ottenere 40 cerchi (o comunque di un numero pari).
    preparazione dei dischi per cuor di mela
  4. Mettete un cucchiaino scarso di farcia di mele sul primo disco, coprite con un altro disco e con le dita pressate i bordi con delicatezza per sigillarli bene. Ripetete l’operazione fino a terminare la farcia e i dischi.
    farcitura dei cuori di melacuor di mela farciti
  5. A questo punto infornate (in forno preriscaldato) a 180 gradi e fate cuocere per 17-20 minuti, o fino a quando i cuor di mela non saranno leggermente dorati un superficie.
    cuor di mela fatti in casa
  6. Una volta freddati, serviteli con un tea, una tisana o una cioccolata calda!
    cuor di melacuor di mela l'interno

Girelle di pizza con ‘nduja e pomodori secchi

girelle di pizza Dosare, mescolare, impastare e ripiegare la pasta della pizza su una tavola di legno infarinata mi regala lo stesso senso di pace e soddisfazione provato da Amelie Poulain nell’infilare furtivamente le dita nel sacco di lenticchie del mercato. L’ultima volta che mi sono regalata “una sessione di impasto” è stato a Natale, quando ho preparato delle coloratissime girelle di pizza con nduja e pomodori secchi. Può essere servito come antipasto, come stuzzichino per un aperitivo, o come pane sfizioso per accompagnare piatti di carne, e farcito con tutto quello che si ha in casa. È infatti un’ottima soluzione per riciclare alcuni ingredienti, come salami e formaggi (da tagliare a dadini), ragù di carne e di pesce, verdure cotte (meglio quelle gratinate o grigliate), ma anche salmone affumicato a pezzetti. Insomma, nell’arrotolare l’impasto, potete mettere quello che volete!
Le foto lasciano molto a desiderare, ma sono state scattate letteralmente tra un’infornata e l’altra…

girelle di pizza zoom

Ingredienti per circa 25 girelle di pizza:
1 kg di farina 0
550 g di acqua calda
12 g di lievito di birra
5 cucchiai di olio
1 cucchiaino di sale

Per farcire:
250 g di nduja
300 g di pomodori secchi (prima di usarli metteteli in ammollo per 1 ora in acqua calda, poi strizzateli e tagliateli a pezzettini)
4-5 cucchiai di olio evo

In alternativa:
300 g di formaggio (tipo provola, caciotta, ecc)
250 g di salame a dadini

Come preparare le girelle di pizza:

    1. Sbriciolate il lievito in una ciotola capiente, aggiungete l’acqua calda e mescolate fino ad ottenere un liquido omogeneo, aggiungete una manciata di farina e mescolate, aggiungete altra farina e continuate sempre mescolando. Proseguite fino a quando non avrete incorporato tutta la farina. A questo punto aggiungete l’olio e il sale e impastate per una decina di minuti, al termine dei quali dovrete lavorare l’impasto facendo le 3 pieghe (serve per creare gli alveoli, ovvero quelle bolle tipiche della pizza che rendono l’impasto più vaporoso).

 

    1. Le 3 pieghe: stendete la pasta con i polpastrelli fino ad ottenere un rettangolo, piegate un lembo del rettangolo verso l’interno e poi piegate anche il lembo opposto sovrapponendolo all’altro: otterrete così un panetto ripiegato a tre. Ripetete l’operazione per 3 volte.

 

    1. A questo punto, sistemate l’impasto in una ciotola, copritela con una pellicola trasparente, riponete il tutto in un luogo tiepido/caldo (ad esempio nel microonde spento) e lasciate lievitare per almeno 2 ore, o fino al raddoppio del volume dell’impasto.

 

    1. Trascorso questo tempo, riprendete la pasta, stendetela con il mattarello fino ad ottenere un rettangolo regolare dello spessore di circa 5-6 mm, poi copritelo con pezzetti di nduja e pomodori secchi, avendo cura di lasciare liberi i bordi del rettangolo di pasta (altrimenti nel ripiegarlo uscirà il condimento).
      farcite la pasta

 

    1. Fatto questo, ripiegate delicatamente il rettangolo su se stesso, formando un rotolo uniforme, tagliate il rotolo ottenuto in tante fette larghe circa 3 centrimetri e riponete le girelle ottenute su una teglia foderata con carta da forno.formate un rotolotagliate il ritolo in girelle

 

  1. Infornate a 180 e abbassate subito la temperatura a 160, quindi lasciate cuocere per 20 minuti circa (avendo cura di farne dorare un po’ in superficie), poi sfornatele e servite!

Paté crostino toscano fatto in casa

paté per crostino toscano ricettaDopo circa un anno mi sono finalmente decisa a fare pulizia tra le foto scattate con la mia vecchia compatta e una montagna di bozze di ricette mai postate sul blog. Tra foto improbabili e testi mai compiuti, ho trovato anche la mia ricetta che solitamente identifico con il nome di paté crostino toscano, o paté per crostino toscano, che ho imparato a fare qualche anno fa a scuola di cucina. Da allora, l’ho preparato soltanto una volta, perché è una salsa piuttosto impegnativa in termini di grassi e calorie, ma se volete preparare un antipasto originale e goloso è quello che fa per voi!
La preparazione è semplicissima, basta trovare le materie prime di qualità e per questo vi consiglio di rivolgervi ad un macellaio di fiducia, che sia in grado di fornirvi interiora che siano all’altezza.

Paté crostino toscano: ingredienti per un barattolo grande

300 g di fegatini di pollo
2oo g di milza di vitellone
7 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 spicchio di aglio
5-6 filetti di acciughe
una manciata di capperi
mezzo bicchiere di aceto

Come preparare il paté crostino toscano

  1. Scaldate a fuoco medio una padella capiente per 3-4 minuti, poi versate l’olio, unite l’aglio, i filetti di acciuga, i capperi e mescolate a fuoco vivo per circa 5 minuti.
  2. Unite i fegatini di pollo e la milza di vitellone tagliata a pezzetti, mescolate e fate cuocere per circa 20 minuti.
  3. Sfumate con l’aceto e proseguite la cottura per altri 3-4 minuti, poi spegnete e trasferite tutto nel passino (quello usato per i pomodori), passate tutto e raccogliete il paté in un barattolo di vetro capiente.

Consiglio
L’ideale è servirlo caldo accompagnato da pane toscano sciapo.
Per conservarlo, sistematelo bene nel barattolo di vetro, pressatelo con il cucchiaino in modo da pareggiarne la superficie e coprite completamente d’olio. Così conservato si mantiene anche un paio di mesi.

paté toscano per crostino

Granita fatta in casa in 3 semplici mosse

granita ricettaFresca, dissetante e idratante, la granita in estate è un vero e proprio sollievo, specie se fuori – come in questi giorni – il termometro fatica a scendere sotto i trenta gradi.
In questi mesi di calura, i chioschi di granite (per i romani rigorosamente grattachecche ) sono perennemente presi d’assalto da locali e turisti, anche grazie ai colori sgargianti degli sciroppi e della frutta fresca esposta sui banconi; ma se la granita ce la facessimo in casa, scegliendo meticolosamente ingredienti e modalità di preparazione?
Per una granita fatta in casa bastano appena 3 ingredienti: ghiaccio tritato, sciroppo e frutta (fresca o secca) tagliata a pezzetti. Potete naturalmente sbizzarrirvi e mescolare sapori e colori diversi, provando più sciroppi insieme  e guardendo la granita anche con scaglie di cioccolato o granella di frutta secca.

Insomma, la granita è democratica, ma soprattutto nessuno si è ancora permesso di fornire la “vera ricetta” o “la preparazione autentica”. Anche perché, per farlo, dovremo andare molto indietro nel tempo, all’epoca dei Romani e chiedere ad Apicio, che – facendo riferimento unicamente ad una torta di orzo con vino mielato e neve – non mi sembra abbia lasciato molti appunti sull’argomento.

Io vi propongo la mia personale ricetta casalinga della granita, che si può realizzare in 3 semplici passi. Il consiglio è di lasciare in frigo tutti gli ingredienti (contenitore compreso) fino al momento dell’utilizzo: in questo modo il ghiaccio tenderà a sciogliersi più lentamente.

Ingredienti per 2 granite lemon cocco e menta:
1 cocco piccolo tagliato a dadini
4 cucchiai di sciroppo di menta
la polpa di un limone tagliata a cubetti
10 cubetti di ghiaccio tritato

granita lemon cocco e menta

Preparazione della granita fatta in casa

 

  1. Mettete qualche dadino di cocco sul fondo del bicchiere in cui servirete la granita, colate un filo di sciroppo, adagiate qualche pezzettino di limone e coprite con una spolverata di ghiaccio tritato.
    frutta e sciroppo
  2. Ripetete l’operazione altre due volte, ricominciando sempre dal cocco, proseguendo con lo sciroppo, poi con i pezzetti di limone e terminando con il ghiaccio.
  3. A questo punto, colate altro sciroppo e terminate con qualche dadino di cocco.
    In questo modo, non sarà necessario mescolare gli ingredienti per amalgamarli (come fanno nei chioschi che risparmiano) perché saranno ben stratificati. Basterà affondare il cucchiaino e rinfrescarvi!

Volete un’altra versione?
Al posto dello sciroppo di menta, usate quello di lamponi o frutti rossi!
granita cocco e lamponi
I più golosi invece, al posto dello sciroppo, possono usare la crema di limoncello ghiacciata e terminare con delle mandore tostate e tagliate a lamelle.

 

 

Bruschetta fatta in casa: 3 regole da ricordare

bruschettaSi fa’ presto a dire bruschetta! Basta prendere una fetta di pane, grigliarla qualche minuto, condirla come si vuole e il gioco è fatto! Questo è quello che si dice normalmente e che sostengono i re dei barbecue, ma vi siete mai chiesti qual è il pane ideale per prepararle? In teoria, si può fare con qualsiasi tipo di pane, ma poi otterrete le bruschette che si preparano i tedeschi nei campeggi, che usano la baguette!

Ecco 3 semplici consigli per una bruschetta fatta in casa a regola d’arte

  1. Tagliate una fetta di pane casareccio (ad esempio il tipo di Lariano o similari, meglio se cotto a legna) facendo attenzione a non fare delle fette troppo spesse o troppo fini: l’ideale è due centimetri di spessore.
  2. Adagiate le fette sulla griglia ben calda e attendete 1 minuto, poi giratela e aspettate 40 secondi circa (ci vuole meno tempo rispetto all’altro lato perché il pane sarà già ben caldo).
    bruschetta sulla griglia
  3.  A questo punto, la base della vostra bruschetta è pronta, adagiate il pane sul piatto e conditelo come meglio credete (pomodorini, peperoni arrostiti, con i paté che preferite, ecc), ma fate in fretta: la bruschetta va cotta e mangiata e dovrete condirla in pochi secondi, altrimenti perderà la sua friabilità!
    bruschetta da condire

CONSIGLIO
Non abbrustolite troppo il pane, ma se proprio vi piace bruciacchiato (come faccio io) non mangiate questo tipo di bruschetta troppo spesso: le nervature nere date dalla cottura (del pane, ma anche della carne o del pesce cotto in qualsiasi modo) sono cancerogene, quindi cercate di non farlo troppo frequentemente e optate per cibi poco cotti; in ogni caso non troppo bruciacchiati.

Guacamole: ricetta originale!

guacamole la ricetta originale

In questo post vi propongo il guacamole, ricetta originale dal Messico!
Se avete in mente di preparare una cena etnica sfiziosa, a base di stuzzichini veloci e golosi, il guacamole è la ricetta che fa per voi! Si tratta di una salsa piuttosto densa e pastosa, dalla consistenza vellutata e dal sapore leggermente aspro. Per realizzarla serve l’avocado, ingrediente principale e insostituibile, condito con lime, cipolla, coriandolo e tobasco.
Se non avete il lime, o avete difficoltà a trovarlo, potete usare un comune limone e al posto del tobasco potete aggiungere del pepe nero o, come ho fatto io, un filo di olio piccante.

La prima volta che ho mangiato il guacamole è stato in Francia, una decina di anni fa, ma il suo aspetto mi aveva inizialmente scoraggiato. E il sapore anche.
Poi, l’anno scorso ho scoperto che quello che avevo assaggiato in Francia molto tempo prima era solo una lontanissima imitazione del guacamole messicano.
Ho assaggiato quello autentico, realizzato secondo i criteri della preparazione messicana originale, e ammetto con grande soddisfazione (viva e vibrante) che è buonissimo! In quella stessa occasione – ovvero a scuola di cucina – grazie ad una professoressa curiosa e aperta al mondo delle cucine straniere, ho capito finalmente come si fa. Morale? E’ più lunga e difficile a dirsi che a farsi!

Guacamole ricetta originale: ingredienti per 4-5 persone
1 avocado grande
il succo di un 1 lime (o di un limone)
mezza cipolla
1 pizzico di sale
qualche goccia di tobasco (in alternativa un filo di olio piccante)
2 rametti di coriandolo (in alternativa prezzemolo) e 1 pomodorino per decorare

Guacamole ricetta originale: preparazione

  • Lavate bene l’avocado, utilizzando acqua e bicarbonato di sodio, sciacquate bene e tagliatelo in due, togliete il nocciolo, poi – con un cucchiaio – svuotatelo completamente e mettete la polpa in una terrina. La polpa dell’avocado è grassa e morbidissima, quindi verrà via in modo semplice e veloce.
    svuotate l'avocado
  • Aggiungete il succo di un lime e con una forchetta schiacciate tutto fino ad ottenere una crema omogenea, aggiungete il sale, la mezza cipolla grattugiata, il tobasco e mescolate.aggiungete il lime e schiacciate tutto con forchettaunite il tobasco o olio piccanteA questo punto, il vostro guacamole è pronto! Ricomponete l’avocado, riempiendolo con la salsa preparata, e decorate a piacere con fogliette di coriandolo e con il pomodorino.

Ricetta della Fiesta Ferrero

fiesta-ricettaEcco la mia ricetta della fiesta! Seguendo passo per passo le mie indicazioni, attenendovi scupolosamente alle dosi e alla temperatura del forno indicate, otterrete così una merendina casalinga più buona (e sana) dell’originale, senza olio di palma e senza conservanti aggiunti!

Ingredienti per 8 merendine Fiesta:
2 uova
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di liquore per dolci
2 cucchiai di farina 1
1  cucchiaio di amido di mais
2-3 gocce di aroma arancia
la buccia grattugiata di un’arancia
mezza bustina di lievito vanigliato

per la crema:
2 tuorli
2 cucchiai di amido di mais
2 cucchiai di liquore
2 cucchiai di zucchero
una tazza di latte
una bustina di vanillina

per la copertura:
100 g di cioccolato al latte

Ricetta Fiesta: la preparazione

  • Iniziate con la preparazione del pan di spagna: unite i tuorli con lo zucchero in una terrina e con una frusta sbatteteli fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungete il liquore, l’aroma arancia e la scorza grattugiata, mescolate e unite a pioggia la farina, l’amido di mais, il lievito e rimestate con la frusta fino ad ottenere una crema omogenea.
  • A questo punto unite all’impasto le chiare montate a neve ben ferma con un pizzico di sale, mescolate con una paletta senza smontare il composto e versate il tutto in una teglia rettangolare (circa 20 centrimetri per 30) ben imburrata e infarinata.
  • Mettete in forno preriscaldato a 180 gradi e – subito dopo aver infornato – abbassate la temperatura a 160: lasciate cuocere per 20-25 minuti, o fino a quando il pan di spagna non sarà dorato. Una volta cotto, sfornate, lasciate freddare completamente, quindi sformatelo e tagliatelo in tanti rettangoli di dimensioni uguali.
  • Nel frattempo preparate la crema: in un pentolino, unite i tuorli con lo zucchero e con una frusta sbatteteli fino ad ottenere una crema spumosa, aggiungete il liquore, mescolate e unite a pioggia l’amido di mais con la vanillina, mano a mano che l’impasto diventa duro e difficile da mescolare unite anche il latte a filo e rimestate con la frusta fino ad ottenere una crema omogenea.
  • Mettete il composto sul fuoco – sempre mescolando – e spegnete non appena diventa denso, quindi mescolate per sciogliere eventuali grumi e lasciate freddare completamente. 
  • Tagliate i rettangoli di pan di spagna orizzontalmente, farciteli con la crema e richiudete, assicurandovi che il composto non esca dai bordi; in tal caso ripuliteli delicatamente.

farcite-il-pan-di-spagna-con-la-crema

  • Sciogliete a bagnomaria il cioccolato al latte facendo attenzione a non farlo raggrumare! Se avete dei dubbo, seguite passo per passo questa procedura.
  • Ora non resta che completare le vostre merendine fiesta ricoprendole di cioccolato: fate colare la cioccolata fusa sulla superficie dei pan di spagna, aiutatevi con una palettina per ricoprire anche i bordi e con un pennello disegnate sulla superficie le classiche ondine della fiesta, quindi lasciate freddare fino a quando il cioccolato non si sarà solidificato, poi servite!

fiesta-completata-con-la-copertura-al-cioccolato

 

3 ricette con le zucchine

Ecco 3 ricette con le zucchine!
In questo post vi presento 3 ricette facili e veloci per cucinare le zucchine in modo gustoso. La prima è un tortino al forno a base di zucchine e ricotta, la seconda sono delle chips di zucchine croccanti e golose, la terza è la ricetta classica e immortale per cucinare le zucchine alla scapece!

Tortino con zucchine e ricotta
tortino-di-zucchine-ricotta

Ingredienti:
2 zucchine grandi
250 g di ricotta fresca
1 pizzico di noce moscata
sale
pepe
olio evo
pan grattato

1) Lavate, pulite e tagliate le zucchine per il senso della lunghezza e mettetele in un piatto a portata di mano.

2) Oliate una teglia rettangolare (non troppo grande, circa 20 cm per 30), spolverizzatela con del pan grattato, quindi rivestite il fondo con uno strato di fettine di zucchina, salate e versate un filo d’olio, coprite le zucchine con metà della ricotta, livellate bene in modo da formare uno strato compatto e uniforme, quindi ripetete l’operazione coprendo la ricotta con un nuovo strato di zucchine, condite come avete fatto in precedenza, ricoprite ancora con la ricotta restante, aggiungete la noce moscata e terminate con uno strato di zucchine.

3) Aggiungete sale, olio e pepe, spolverizzate con del pan grattato in superficie e infornate a 180 gradi per 30 minuti!

Chips di zucchine
chips-di-zucchine
Ingredienti
3 zucchine
2 tazze di semola rimacinata di grano duro
sale
olio per friggere
prezzemolo

La preparazione di questo piatto è semplicissima:
1) lavate, pulite e tagliate le zucchine a fette sottili, salatele bene e lasciatele riposare per 10-15 minuti, poi trasferitele in un piatto e ricopritele con la semola rimacinata di grano duro e mescolatele in modo che la farina si attacchi bene alla superficie delle zucchine.

2) A questo punto, scaldate l’olio in un pentolino (o una padella), attendete 5-7 minuti e quando l’olio sarà ben caldo tuffatele e friggetele fino a quando non saranno ben dorate!
Mi raccomando: se avete dei dubbi sulla cottura (orientativamente 7-8 minuti) meglio lasciarle cuocere un minuto in più che uno in meno; in questo modo le zucchine saranno belle dorate e croccanti…ovvero delle chips!
Una volta ben cotte, scolatele e adagiatele sulla carta assorbente, poi spolverizzatele con del prezzemolo e servite.

Zucchine alla scapece
zucchine-alla-scapece
Ingredienti
2 zucchine
1 spicchio di aglio
3-4 alici sott’olio
olio
aceto
menta

Anche in questo caso, la preparazione di questo contorno è semplicissimo:
1) fate scaldare una padella a fuoco medio per un paio di minuti, poi aggiungete 2 cucchiai di olio, unite l’aglio vestito (schiacciatelo leggermente, senza togliere la buccia), le alici sott’olio, mescolate bene per amalgamare, attendete altri 2-3 minuti e aggiungete le zucchine tagliate a fettine, rimestate e fate rosolare per una decina di minuti, poi unite un filo d’acqua, sistemate di sale, coprite e lasciate cuocere per altri 10 minuti circa.
A fine cottura, aggiungete un filo di aceto e delle foglioline di menta, mescolate e servite!

Altre ricette con le zucchine!

Morsello alla catanzarese: il morzeddhu calabrese con la pitta (“u morzeddhu cu a pitta”)

morzello calabreseVero simbolo dell’antica cucina catanzarese, il morzello con la pitta è uno dei piatti tradizionali più importanti della gastronomia calabrese e pezzo-forte di mia nonna.
Tramandato di generazione in generazione, il morzello con la pitta è una pietanza che rischia di estinguersi, sia perché la preparazione del piatto richiede diverso tempo, sia perché – essendo un ricetta a base di interiora – è un po’ fuori moda.

Se in passato era un piatto tipicamente contadino e operaio (perché fatto con il famoso quinto quarto dell’animale, ovvero gli scarti) oggi è difficile trovarlo anche nelle trattorie tipiche calabresi; per questo, voglio riproporvelo nella sua autenticità, suggerendovi solo qualche piccolo trucco per rendere la sua preparazione più veloce.

Gli ingredienti originali sono frattaglie di bovino, ovvero trippa, fegato, milza, polmone, che unite al sugo di pomodoro diventano il condimento per farcire la pitta, un pane a forma di ciambella fatta apposta per il morzello.

La ricetta originale prevede l’uso della trippa pulita e non sbiancata, ma noi – per risparmiare tempo – useremo quella che si trova comunemente dal macellaio, ovvero già trattata. L’importante è che sia più variegata possibile; vi consiglio quindi di utilizzare la parte liscia, quella a reticolo e la centopelli.

Ingredienti per 6 persone:
1 kg  di trippa variegata
300 g di fegato
300 g di polmone
300 g di milza
peperoncino
15 foglie di alloro
4 cucchiaini di origano
due cucchiai abbondanti di concentrato di pomodoro
1 kg di passato di pomodoro
6 cucchiai di olio extra vergine di oliva

Procedimento:
1) Fate bollire il fegato, il polmone e la milza per 20 minuti in abbondante acqua salata, poi aggiungete la trippa e proseguite la cottura per altri 10-15 minuti, quindi scolate e fate raffreddare.

2) Tagliate tutto in piccoli pezzi, poi metteteli in una pentola e fate soffriggere con olio, peperoncino, un po’ di origano, le foglie di alloro e i due cucchiai di concentrato di pomodoro.
Fate rosolare per circa 20 minuti, poi aggiungete la passata di pomodoro, sistemate di sale e – di tanto in tanto – immergete nel sugo un mazzetto di origano.

3) Proseguite la cottura per altri 20 minuti, mescolando spesso, poi tagliate orizzontalmente la pitta e farcitela con abbondante morzello!

Pitta
pitta calabrese
Ingredienti:
500 g farina 0
350 g acqua tiepida (in cui sciogliere il lievito + mezzo cucchiaino di zucchero)
12 g lievito (mezzo cubetto)
30 g olio extra vergine di oliva
1 pizzico di sale (metterlo nella farina prima di impastare il resto)

Procedimento:
1) Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida, versatelo sulla farina disposta a fontana e mescolate, aggiungete il sale e l’olio, mescolate ancora e impastate per circa 10 minuti, fino a quando non avrete ottenuto una pasta omogenea, liscia ed elastica.

2) Riponete l’impasto in una terrina oliata, copritela con un panno e fate lievitare per 4-5 ore.

3) Trascorso questo tempo, riprendete l’impasto, sgonfiatelo e dategli la forma di una ciambella, poi copritela con un panno e fatela rilievitare per circa 2 ore.

4) A questo punto, adagiate la ciambella su una teglia foderata con carta da forno e infornate, in forno pre riscaldato, a 200 gradi per 20 minuti, o fino a quando la superficie della pitta non sarà ben dorata.
Una volta ben cotta, lasciatela raffreddare, poi tagliatela orizzontalmente e farcitela con il morzello!

Qualche curiosità sul morsello
Il suo nome deriva dal latino “morsus”, ovvero “quantità di cibo che riesce a stare in bocca in una sola volta” (e sebbene derivi dalla parola morso il nome originale del piatto si scrive con la zeta!).
In un passato non troppo lontano ‘u mrzeddhu’ si poteva gustare nelle botteghe di Roro’ e Zerafina, Grazia a Lulla, ‘u Ncurunatu’, Turi Giustu, ’u Pocusangu’e in molte altre osterie, ma oggi i locali in cui poter gustare un buon pezzo di “pitta” farcita con il morzello sono sempre più rari.

Le sue origini
Alcuni fanno risalire l’origine di questa pietanza all’undicesimo secolo d.C., periodo in cui le comunità albanesi iniziarono ad insediarsi in diversi comuni della provincia catanzarese. Sebbene la conquista albanese abbia interessato più zone, i catanzaresi rivendicano l’esclusiva paternità di questo piatto, sostenendo che la pitta con cui si mangia viene prodotta solo ed esclusivamente a Catanzaro.
Non sappiamo esattamente come stiano le cose, resta il fatto che il morzello con la pitta calabrese è uno di quei piatti che vale la pena ricordare…

Peperoni ripieni: 3 ricette facili

peperoni-ripieni-con-formaggio

 

I peperoni sono una delle mie grandi passioni. Per me sono sinonimo di estate, colore, freschezza e semplicità. Se abbiamo in casa dei peperoni, possiamo cucinare degli ottimi piatti in poco tempo e con pochi ingredienti: in agrodolce, in pentola con le patate, al forno con le cipolle, oppure ripieni.
Poiché l’estate non è ancora finita, vi propongo tre differenti ricette per farcire i peperoni; in questo modo potrete preparare dei piatti semplici ma gustosi, in grado di soddisfare le esigenze di grandi e piccoli. Sono ideali per un pic-nic in spiaggia o in campagna, per una cena da preparare il giorno prima (in modo da averla pronta quando tornate a casa dal lavoro) o da portare comodamente in ufficio per la pausa pranzo.
Gli ingredienti utilizzati nelle ricette sono dosati per 2 persone, quindi se i commensali sono di più regolatevi di conseguenza.
1)    Peperoni ripieni di caponata e formaggio
2)    Peperoni ripieni di patate, cipolle e pancetta
3)    Peperoni ripieni di tonno, capperi e acciughe

Peperoni ripieni di caponata e formaggio
(ideali per far mangiare la verdura ai bambini)
Ingredienti:
2 peperoni grandi e di forma regolare
1 zucchina grande
una melanzana piccola
una manciata di pachino
mezza cipolla
2 cucchiai di olio evo
sale
due bicchieri di acqua
un bicchiere di vino bianco
8 sottilette (oppure 8 fettine del formaggio che preferite)

1) Lavate i peperoni e tagliateli verticalmente a metà; togliete i semini e sciacquate bene l’interno; poi lasciateli scolare a testa in giù per qualche minuto.
2) Nel frattempo, lavate e tagliate a dadini la zucchina, la melanzana e i pomodorini, fate soffriggere la mezza cipolla tagliata a fettine in 2 cucchiai di olio e quando sarà ben dorata, aggiungete le verdure tagliate a dadini, due prese di sale e fate cuocere per 20 minuti, aggiungendo acqua e vino di tanto in tanto.
3) Accendete il forno a 200 gradi, poi – una volta cotte le verdure – tagliate a dadini 4 fette di formaggio e aggiungetele al misto di vegetali, mescolate bene per amalgamare e farcite i peperoni, riempiendoli bene fino all’orlo, poi sistemateli in una teglia piuttosto alta e ben oliata, versateci sopra un filo d’acqua (per mantenerli morbidi) e infornate per circa 25 minuti. A questo punto, coprite ciascun peperone con una fettina di formaggio e infornate per altri 2-3 minuti, o fino a quando il formaggio non si sarà fuso completamente.
Sfornate, lasciate riposare per circa 10 minuti, poi servite.

Peperoni ripieni di patate, cipolle e pancetta (per i  più golosi)
Ingredienti:
2 peperoni grandi e di forma regolare
3 patate grandi
un uovo
una cipolla
2 cucchiai di olio evo
100 g di pancetta tagliata a dadini

1) Anche in questo caso, lavate i peperoni e tagliateli verticalmente a metà; togliete i semini e sciacquate bene l’interno; poi lasciateli scolare a testa in giù per qualche minuto.
2) Pulite le patate con un panno umido, mettetele nella pentola a pressione, copritele d’acqua e lasciate cuocerle per circa 30 minuti dall’inizio del fischio della valvola (oppure fatele bollire per 50-60 minuti in una normale pentola).
3) Nel frattempo, fate soffriggere la cipolla tagliata a fettine in una padella con 2 cucchiai di olio e quando si sarà ben dorata, aggiungete la pancetta a dadini, mescolate e lasciate cuocere per circa 15 minuti.
4) Accendete il forno a 200 gradi; quando le patate avranno ultimato la loro cottura, scolatele, lasciarle freddare, poi togliete la buccia e passatele nello schiaccia-patate (oppure fatene una poltiglia morbida usando una forchetta), aggiungete l’uovo e impastate per un paio di minuti, poi aggiungete il composto di cipolla e pancetta, mescolate e usate la farcia ottenuta per riempire i peperoni; quindi sistemateli in una teglia piuttosto alta e ben oliata, versateci sopra un po’ d’acqua a filo e infornate per circa 30 minuti. Quindi sfornate, lasciate riposare per circa 10 minuti, poi servite.

peperoni-ripieni-patate-e-pancetta-tonno-capperi

 

 

 

 

 

 

Peperoni ripieni di tonno, capperi e acciughe
Ingredienti
2 peperoni grandi e di forma regolare
2 scatolette di tonno al naturale
un uovo
2 fette di pane raffermo
una tazza di latte
una manciata di capperi dissalati
6 acciughe sott’olio
1) Lavate i peperoni e tagliateli verticalmente a metà; togliete i semini e sciacquate bene l’interno; poi lasciateli scolare a testa in giù per 5-6 minuti.

2) Togliete la mollica dalle fette di pane raffermo, mettetela in una terrina, copritela con una tazza di latte e lasciatela in ammollo per 3-4 minuti.
3) Nel frattempo, sbriciolate il tonno e mettetelo in una ciotolina, aggiungete l’uovo, le acciughe tagliate a pezzettini e i capperi dissalati, quindi scolate la mollica di pane, strizzatela, spezzettatela e aggiungetela all’impasto.
4) A questo punto usate l’impasto ottenuto per farcire i peperoni, riempiendoli fino all’orlo, poi sistemateli in una teglia piuttosto alta e ben oliata, versateci sopra un filo d’acqua e infornate per 30 minuti circa, poi sfornate, lasciate freddare completamente e servite.

Cheesecake light al limone: ricetta veloce

cheesecake dietetica al limoneDa alcune settimane, dopo vari esperimenti “scientifici”, ho scoperto (per alcuni l’acqua calda) che la chiara dell’uovo montata a neve – con l’aggiunta di un pizzico di lievito per dolci e un pò di  zucchero – raggiunge la stessa consistenza della panna.

Non ci credete? Guardate bene la foto qui sopra: è una cheesecake light al limone, realizzata con del formaggio spalmabile light e albume montato a neve. Il risultato è ottimo e l’assenza di formaggi grassi quasi non si percepisce, provare per credere!

Cheesecake light al limone: ingredienti per 4 monoporzioni

12 biscotti secchi
40 g di burro
una vaschetta di formaggio cremoso light
4 cucchiai di marmellata di limone + 4 cucchiaini per la decorazione
2 albumi
4 cucchiai di zucchero
mezzo cucchiaino di lievito per dolci (oppure cremor tartato; in alternativa potete usare del bicarbonato di sodio)

Cheesecake light al limone: preparazione

1) Sbriciolate i biscotti (usando una bottiglia di vetro come mattarello oppure, più semplicemente, mettendoli nel frullatore) fino ad ottenere una polvere omogenea.

2) Mettete il burro in un pentolino, a fuoco bassissimo, e una volta sciolto aggiungete la polvere di biscotti, mescolate bene fino ad ottenere un impasto omogeneo, poi spegnete il fuoco e lasciate freddare.

3) Dividete il composto di biscotti in 4 parti uguali e con ognuna di queste foderateci il fondo delle vostre 4 coppette, schiacciando bene con il dorso di un cucchiaio per creare uno strato compatto e duro.

4) Poi unite la marmellata di limone al formaggio splamabile light, mescolate fino ad avere una crema omogenea, poi versate il composto nelle quattro coppe, fino a coprire completamente lo strato di biscotti.

5) Mettete le coppe in frigo; nel frattempo versate i due albumi in un contenitore alto e stretto, aggiungete il lievito e lo zucchero e montate a neve per qualche minuto, con le fruste, fino ad ottenere una spuma compatta e solida.

6) A questo punto, utilizzate la spuma di albumi per completare le vostre coppe, aggiungete un cucchiaino di marmellata di limone per rifinire e servite!

La vostra cheesecake light al limone è pronta!

Raccomandazione:
Una volta montati a neve, gli albumi resistono per non più di 3-4 ore, poi iniziano a smontarsi, quindi se non intendete servire subito le vostre piccole cheesecake regolatevi di conseguenza, e rifinite le coppe solo alla fine, prima di metterle in tavola!

Cheesecake light al limone: seconda variante, dosi e procedimento per una torta per 4 persone

Scaldate in un pentolino mezzo bicchiere di latte parzialmente scremato, aggiungete un cucchiaio colmo di maizena, un foglio di gelatina, precedentemente ammollato nell’acqua e poi strizzato, e portate tutto a bollore, lasciate bollire per un minuto, quindi fate raffreddare per qualche minuto.

Fatto questo, mescolate il formaggio quark, 2 vasetti grandi di yogurt greco al limone (i vasetti Fage o similari), il succo di un limone e 2 cucchiai di zucchero in una terrina, unte il composto di latte e gelatina, mescolate e amalgamate bene fino ad ottenere una crema omogenea. La maizena e la gelatina serviranno a dare compattezza e solidità al composto. 

A questo punto, bagnate uno stampo (potete usare uno piccolo stampo da plumcake o uno piccolo da crostata, considerate che se ne utilizzate uno troppo grande, la cheesecake verrà molto bassa e perderà parte del suo fascino), foderatelo con della pellicola trasparente, fatela aderire bene sul fondo e sui lati della teglia (averla bagnata vi aiuterà a farla aderire meglio) e poi versateci il composto, livellatelo con una paletta in modo da distribuirlo uniformemente e poi battete la teglia sul tavolo, in modo da eliminare eventuali bolle d’aria presenti su fondo.

Mettete in frigo per circa un’ora e nel frattempo preparate la base croccante di biscotti. Spezzettate una ventina di biscotti all’interno di una bustina, chiudetela e con l’aiuto del mattarello riducete i pezzi di biscotto in una polvere uniforme. Per accelerare e facilitare questo processo, potete versare i biscotti rotti in un frullatore e azionare l’apparecchio fino ad ottenere una polvere uniforme. Anche dovesse diventare una granella grossolana, non vi preoccupate, la base della vostra cheesecake light al limone verrà comunque perfetta.

Fatto questo, fate sciogliere 50 g di burro in un pentolino a fuoco bassissimo (o nel microonde), poi unite la polvere di biscotto e mescolate velocemente per distribuire bene il burro su tutti i biscotti, quindi lasciate freddare.

A questo punto, tirate fuori dal frigo la teglia con il composto di formaggio e yogurt, distribuite la polvere di biscotto sulla superficie in modo uniforme, pressate leggermente con le dita per farla aderire e rimettetela in frigorifero per 20 minuti circa.

Fatto questo, dovete solo preparare la glassa al limone: in un pentolino versate un bicchiere di acqua, tre cucchiai di zucchero, un pizzico di curcuma (servirà solo per conferire alla gelatina il colore giallo) e due fogli di gelatina precedentemente ammollati in acqua e poi strizzati, fate raggiungere il bollore, mescolate per un minuto, quindi spegnete il fuoco, aggiungete il succo di un limone, mescolate e lasciate raffreddare per qualche minuto. Quando la gelatina di limone si sarà stiepidita, sformate la cheesecake su un piatto da portata e copritela con la gelatina di limone, lasciate freddare, mettete in frigorifero per almeno 30 minuti, poi servite.

Cous cous vegano alle verdure e tofu

cous-cous-vegano

Siamo già entrati nella seconda metà di marzo, le giornate diventano ogni giorno più tiepide (almeno sembra) e primaverili: mese dopo mese arriveremo alla fine di maggio senza neanche accorgercene e fine maggio vuol dire che l’estate è in arrivo.
E allora, non vorrete mica farvi trovare impreparati per la prova costume?
Per ritornare (o mantenere) alla forma desiderata, vi consiglio questa ricetta: pochi ingredienti e procedure molto semplici per preparare un cous cous leggero, buono, delicato, dietetico e vegano!
Insomma, per far contenti tutti (almeno spero) ho escluso carne, pesce e derivati degli animali, premiando così verdure e spezie.
Scettici? Provate, non ve ne pentirete!

Ingredienti per 4 persone:
200 g di cous cous precotto (quello che si trova normalmente in scatola, al supermercato)
2 zucchine grandi
3 carote
1 melanzana piccola
200 g di tofu a dadini
2 barattoli di pomodoro a pezzettoni da 250 g
2 cucchiaini di spezie miste per cous cous (se non trovate il misto al supermercato o non avete voglia di cercarlo, unite un po’ di curcuma, paprika, curry, peperoncino e noce moscata secondo i vostri gusti)
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
mezza cipolla
sale

Per prima cosa, lavate e tagliate tutte le verdure (tranne la cipolla) a dadini, poi affettate la mezza cipolla e fatela soffriggere con due cucchiai di olio in una pentola bella capiente (dove aggiungerete mano a mano tutti gli altri ingredienti).

Quando la cipolla inizia ad imbiondire, aggiungete tutte le altre verdure tagliate a dadini, mescolate bene – in modo da oliarle almeno un po’ – mettete 2-3 prese di sale e mescolate a fuoco lento per qualche minuto.

A questo punto aggiungete il pomodoro a pezzettoni e due tazze colme di acqua.
Sistemate di sale (secondo i vostri gusti) e lasciate cuocere per circa 20 minuti; poi aggiungete il tofu a dadini e fate cuocere per altri 10 minuti, sempre a fuoco medio.

Fatto questo, spegnete il fuoco, aggiungete il cous cous, mescolate bene e attendete 15 minuti, poi aggiungete il misto di spezie, mescolate ancora per insaporire tutto e servite!

RICORDATE!
Una volta cotte le verdure e il tofu, accertatevi che il sugo di pomodoro sia molto liquido (deve risultare quasi una zuppa) per dar modo poi al cous cous di gonfiarsi e cuocersi a dovere. Se il liquido di pomodoro dovesse risultare troppo tirato, aggiungete una o due tazze d’acqua, fino ad ottenere la consistenza di un minestrone.

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