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La strana storia del lievito madre venuto per sbaglio


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lievito-madre

La storia che vi racconterò è un pochino strana, perché dopo aver fatto morire due impasti madre che mi avevano regalato (avviati e alimentati per anni da persone competenti) ho scoperto di aver fatto (per caso) il lievito naturale, partendo da acqua e farina. E la cosa ancora più strana è che quel lievito venuto per sbaglio è ancora li, vivo e vegeto, più attivo che mai, che riposa tranquillo sullo scaffale della mia credenza.

Ma facciamo un passo indietro…
Dopo i vari corsi di panificazione che ho fatto lo scorso anno, mi era stato regalato un panetto di lievito madre (ottenuto da un ceppo più antico di 100 anni), che ho rinfrescato periodicamente e meticolosamente con farina macinata a pietra. Sforzo inutile, perché dopo 3-4 rinfreschi il lievieto ha cambiato colore, virando al beige, e consistenza, diventando molto compatto e asciutto.

L’ho buttato e ne ho ricevuto in regalo un altro panetto. Questa volta ho fatto più attenzione al contenitore in cui lo riponevo: barattolo ermetico, sempre ben chiuso, ecc ecc. Stessa sorte!
Avevo quindi deciso di prendermi una pausa dal lievito madre, quando…per caso, gli occhi mi sono caduti su un porta-pranzo, dove qualche giorno prima avevo riposto un semplice impasto di acqua e farina (questa volta quella del supermercato, e per di più 0) che avevo preparato a scuola di cucina e con cui, una volta arrivata a casa, avrei dovuto realizzare la focaccia al formaggio di Recco (che non necessita di lievito).

Dimenticata lì per un paio di giorni, la pasta ha iniziato a lievitare da sola, formando così una struttura alveolare attivissima.
Meravigliata dal miracolo (è proprio il caso di dirlo) ho continuato a rinfrescarlo periodicamente, sempre con la farina del supermercato, e a farci il pane con ottimi risultati.
Insomma, la focaccia al formaggio di Recco non l’ho più fatta, ma almeno è venuto fuori il lievito madre!

Ingredienti:
200 g di farina 1
100 g di acqua tiepida

Preparazione e rinfreschi:
1) Unite la farina e l’acqua in una ciotola, lavorate la pasta per qualche minuto, poi riponetela in un contenitore ermetico e ben chiuso e conservatela in un luogo asciutto e tiepido per circa 3 giorni.

2) Riprendete l’impasto, aggiungeteci 50 g di acqua tiepida e rimpastate fino ad ottenere un impasto omogeneo, poi aggiungete 100 g della stessa farina 00 che avete utilizzato la prima volta e rimpastate, poi riponete il panetto nello stesso contenitore, chiudete e aspettate altri 3 giorni.

3) Ripetete la stessa operazione per 3-4 volte, poi potete iniziare a farci il pane, ma ricordatevi di rinfrescarlo ancora una volta il giorno prima di panificare!

4) Riponete il panetto sempre in un barattolo ermetico, fuori dal frigo, in un luogo tiepido (nell’armadio, in un cassetto di legno, ecc).

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